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Visualizzazione dei post da ottobre, 2017

FILOSOFIA 6

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PARMENIDE E IL PENSIERO DELL'ESSERE La visione del mondo di Parmenide era diversa se non addirittura apposta a quella di Eraclito. Parmense scrisse un poema in versi intitolato " SULLA NATURA" , di cui restano il proemio e vari frammenti delle altre due parti rispettivamente dedicate alla verità e all'opinione. Il fatto che l'opera sia scritta in esametri non deve stupire, in quanto nella Grecia antica, almeno fino a Platone, la distrazione tra prosa filosofica e poesia non era così marcata: i primi filosofi infatti, trovavano proprio nei grandi miti elaborati dai poeti un immenso repertorio di immagini e idee , che essi riprendevano adattandole ai nuovi scopi della riflessione razionale. Si riflette anche l'aspirazione a una sapienza sacrale di ascendenza sacerdotale. Sebbene la cornice sia di carattere religioso, la materia del messaggio parmenideo e le movenze argomentative del suo discorso sono decisamente filosofiche e razionali. SOLO

FILOSOFIA 5

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ERACLITO: IMMAGINE DI UN UOMO SCHIVO E SOLITARIO La riflessione di Eraclito , vissuto nella città di Efeso, può essere ricondotta alla tradizione di Mileto, anche se egli negava di aver avuto maestri diretti e affermava di aver conquistato da sé la propria pazienza. La tradizione lo presenta come discendente da stirpe reale, forte oppositore degli orientamenti politici dei suoi concittadini. Della sua unica opera ci restano solo frammenti: aforismi brevi ed enigmatici che gli valsero l'appellativo di "oscuro". La sua riflessione si può sintetizzare nei seguenti nuclei tematici: IL FLUSSO UNIVERSALE: Il punto di partenza dell'indagine di Eraclito è la constatazione che nel mondo non c'è nulla che sia in uno stato di quiete, tutto è costantemente in movimento. IL LO'GOS E LA LEGGE DEI CONTRATTI: A differenza di quanto pensa il popolo ignorante dietro la scissione e la trasformazione delle cose si nasconde un ordine razionale che è visibile sol

FILOSOFIA 4

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IL NUMERO COME PRINCIPIO COSTITUTIVO DELLA REALTA' I pitagorici non si affermano a una concezione del numero come strumento di conoscenza, essi infatti, arrivano a considerarlo come il  PRINCIPIO GENERATORE  di tutte le cose. Per i Greci il numero aveva caratteristiche  fisiche e geometriche. I Pitagorici rappresentavano l'unità con un punto dotato  di estensione spaziale :  un numero  era contemporaneamente  una figura geometrica  e, viceversa, una  figura geometrica  corrispondeva a un  numero. Filolao mostrò come  dall'unità-punto  si possano generare gli altri numeri e tutti i corpi fisici, secondo il seguente modello: Se il numero è la sostanza delle cose, per capire il rapporto tra di esse dobbiamo fare riferimento ai rapporti tra i numeri: poiché quest'ultimi si dividono in pari e dispari. Da un lato vi è il dispari, che è un'entità limitata, simbolo della perfezione, del bene, della forma, della proporzione. Dall'altro vi è il pari,

FILOSOFIA 3

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PITAGORA E LA FONDAZIONE DELLA SCUOLA DI CROTONE Dopo che l'esercito persiano ebbe la meglio sui rivoltosi, l a città di Mileto  fu distrutta e suoi abitanti uccisi o resi in schiavitù. Fu in questa epoca che il centro della  vita culturale  della Grecia si spostò nelle colonie greche dell'Italia meridionale e della Sicilia. Questa città splendidi e potenti erano del tutto  indipendenti dalla madrepatria. In una di queste,  CROTONE , venne a stabilirsi  Pitagora  e vi fondò una nuova scuola pitagorica chiamata la  FRATELLANZA PITAGORICA , un'associazione politico-religiosa di carattere aristocratico. Molti caratteri della scuola pitagorica fanno pensare ad una  setta religiosa , in cui venivano seguite  regole ascetiche  ed era praticata la  comunione dei beni. Questi caratteri si affiancano a elementi di eccezionale  modernità  per quel tempo, come ad esempio  l'accettazione delle donne  e la loro partecipazione  alle attività e allo studio. Le dottrin

FILOSOFIA 2

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LE SCUOLE FILOSOFICHE Seguendo una tradizione, possiamo classificare i principali filosofi che operarono prima nelle colonie greche della Ionia, poi nella Magna Grecia e quindi ad Atene, nelle seguenti scuole o raggruppamenti convenzionali: -IONI:  originari della città ionica di Mileto:  TALETE, ANASSIMANDRO e ANASSIMENE -PITAGORICI:  che fondarono una scuola a Crotone:  PITAGORA E LA COMUNITA' DEI SUOI   ALLIEVI -ERACLITEI:  che operarono nella città ionica di Efeso:  ERACLITO E I SUOI DISCEPOLI -ELEATI:  il cui esponente più importante è  PARMENIDE -FISICI PLURALISTI:  rappresentati da tre grandi pensatori:  EMPEDOCLE, ANASSAGORA e DEMOCRITO La prima riflessione filosofica si sviluppa nella  IONIA  proprio per cercare una risposta a simili interrogativi. Coloro che inaugurarono questo nuovo stile di pensiero sono  TALETE, ANASSIMANDRO e ASSIMENE , tutti e tre di Militeo. Le poche informazione che ci sono state trasmesse si trovano nei testi di autori come

FILOSOFIA 1

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ORIGINE DELLA FILOSOFIA L'origine della filosofia partì dalle domande che ci poniamo tutti i giorni.  Essa ha il compito  di rispondere alle domande che si interrogano sull'essere , chiamate domande antologiche,  in modo razionale. La  FILOSOFIA  si sviluppò nell'antica  Grecia  per poi arrivare al  mondo occidentale. Filosofia significa amore per la  conoscenza / sapienza. I primi  FILOSOFI  si interrogarono  sulla natura  e così furono chiamati  FISICI  invece coloro che si interrogarono  sull'archè,  ovvero là dove veniamo o là dove ha origine il tutto, furono chiamati  FILOSOFI NATURALISTI. La novità della filosofia  è costituita  dal metodo , del quale si riconoscono come validi soltanto gli argomenti che reggono alla prova della razionalità umana. ARISTOTELE  affermava che tutti gli uomini tendono per natura  alla conoscenza, in quanto impulso a chiedersi il perché di tutte le cose è tipico degli esseri umani. IL FILOSOFO NON POSSIE